LA
STORIA:
Alberi secolari, monti altissimi che dirupano verso
il fiume, orchidee selvatiche, feste di ginestre e
di primule, uccelli che rompono il silenzio delle
valli verdissime e dei monti; fonti che improvvise
sgorgano dalle rocce, odore di pascoli,di erbe, di
fiori, di neve,di funghi.
E poi ancora laghi incastonati
nel verde cupo dei pini e degli abeti, delle querce;
campane che risuonano nel silenzio; casolari e "pagghiari",
antiche case patrizie ormai ricordi di tempi passati,
ma presenti in un tempo che qui si ferma e si trasforma,
per regalare ai visitatori terre incontaminate e bellissime,
inghirlandate da edere, pungitopi ed agrifogli.Questo
sono i Nebrodi.
ll
Parco dei Nebrodi è il più giovane Parco
siciliano. E', infatti, nato nel 1993 ma è
anche il più grande: la sua superficie è
di 85.686 ettari.
Possiede un altro primato: si estende su tre provincie:
Messina (17 comuni), Catania (3 comuni), Enna (1 comune).
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La
parte più alta del Parco dei Nebrodi è
popolata da estesi boschi di faggi, mentre sul
versante settentrionale si trovano grandi boschi
di cerro e di sughero.
I Nebrodi custodiscono
pure gli ultimi boschi di tasso in Sicilia che
sono stati definiti "un magico frammento
dei tempi remoti ".
Un tempo erano presenti
sui Nebrodi animali ormai definitivamente scomparsi
dalla Sicilia: il lupo, il cervo, il capriolo,
il cinghiale.
Con molta pazienza e attesa potrai
comunque ammirare la martora e il gatto selvatico;
fra gli uccelli lo sparviero e la poiana e fra
i rettili la simpatica testuggine terrestre.
All' interno del territorio del Parco esistono
poi numerosi esemplari di cavallo sanfratellano,
originario di questi monti, una razza preziosa
per i caratteri tipici e per il ridotto numero
di esemplari.
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